…dopodichè, ce ne siamo andati. Al vecchio mulino dove Francesco era cresciuto, a Pistoia e in giro per l’Appennino.
La sera, alla vecchia osteria consigliata da Francesco, a parlare di canzoni e di amore, di coincidenze e che bello che è qua.
“l’unico rammarico è l’orecchino…era del primo nostro anniversario”
“si beh… questa è la quarta o quinta volta che lo perdi?”
“quinta, ma l’ho sempre ritrovato. Ti ricordi quella volta addirittura per strada, al ritorno? oppure…”
Ci interrompe il cameriere: “Chiedo scusa, voi due siete stati da Guccini oggi?”
Ci guardiamo tra lo stupito ed il divertito… “noisi macome fa saperl.. erchè scusi?”
“c’è Francesco al telefono per voi”
DM parte come un razzo tra i tipici sguardi di sottecchi che si vedono al ristorante quando siete involontariamente al centro dell’attenzione per una scenata di gelosia della vostra/o partner ed io rimango li cercando di assumere l’espressione meno ebete possibile, senza risultati apprezzabili.
Al ritorno le luccicano gli occhi
“Francesco ha trovato l’orecchino, dice se passiamo dopo…”
L’unica cosa storta è stato il tempismo, perchè DM non è riuscita a gustarsi quell’orgasmo sensoriale che erano i due dessert, mousse di ricotta e crema al mascarpone. Sono cremosamente morto per qualche secondo.
Dopo la terza volta nel giro di un giorno a casa del Guccio avrebbe giustamente potuto mandarci a funghi, ma anzi si è informato se avevamo mangiato bene e c’è stato il tempo per ringraziarlo ancora ed invitarlo in Trentino.
L’orecchino alla fine era scivolato sul fiocco del cesto mentre lo portavamo in giro per il paesino, e la sera mentre scartavano il tutto era cascato brillando sullo speck.
DM era decisamente raggiante, ed io con lei, per lei. Può sembrare una sciocchezza per chi considera normale certe attenzioni, ma abbiamo pensato che dopotutto non era cosi scontato che si scomodasse per cercarci e richiamarci a casa sua. Un pò per il fastidio in se, un pò perchè sovente le persone “famose” riservano sorprese non sempre piacevoli, rivelando un’arroganza ed un malessere comprensibili ma non giustificabili, almeno per me.
E giù a ragionar di coincidenze, del fatto che avremmo potuto fermarci a cena a Pistoia o da un’altra parte, del fatto soprattutto che Francesco si era ricordato di dove saremmo stati la sera e del nome di DM al telefono. Una persona che ascolta.
“Jack ci pensi? credo che questo “Phrhonto, sei DM?” non me lo dimenticherò mai”