Archive for the Libri Category

sogni scritti

Posted in Libri, Sogni with tags , , on 14 febbraio 2014 by jackilnero

Ricordati che un uomo, prima di essere padre, è un bambino

Che cosa voglia dire, non ne ho idea.
Però era la frase centrale da cui partiva il libro che mi avrebbe reso famoso in tutto il mondo e quando l’ho scritta ho quasi pianto. Poi questa mattinaaaa, mi son svegliatoooo … e curiosamente invece di dimenticarmi tutto il sogno come succede sempre mi è rimasta questa frase in testa, anzi no, di più, mi sono svegliato mormorandola.

Che cosa voglia dire, come dicevo, non ne ho idea.
Nel senso che ho trovato due o tre significati diversi, ma non so quale sia quello vero. Ma tanto mica devo pubblicare un libro.

 

 

necessità

Posted in La Ricerca del Relativo, Libri, Racconti, Vento ... with tags , , , on 17 Maggio 2013 by jackilnero

Vi è mai capitato di svegliarvi di notte e non riuscire più a prendere sonno, nonostante tutti i tentativi?

Da ragazzo in questo modo passai il mio periodo più prolifico come produzione musicale. Testi e musica. O meglio stralci di uno e l’altra. Mi svegliavo, magari alle due, mi alzavo e prendevo la chitarra. Si, avevo la camera molto lontana dai miei. E comunque pizzicavo appena le corde, giusto per sapere se quello che mi ero sognato suonava giusto. In genere era cosi, ed era una cosa elettrizzante, anche perché non ho mai studiato musica e sono tutt’ora iniorante come una capra.

Mi segnavo qualcosa sul quadernino, e poi riuscivo a prendere sonno.
Oggi che sono un vecchio ragazzo, mi capita con le storie. Alcune le appunto qui, altre su foglietti che poi non ho voglia di trascrivere. Le libero e posso tornare a dormire. Forse.

Sono storie di paure e ossessioni, epifanie o intuizioni. Quelle piccole cose che, non so voi, ma io mi segno sui libri, per ritrovarle magari dopo anni. Una frase di tutto un libro. Una decina, se il libro è davvero bello. Di più, è pura arte.
Ecco, credo che le intuizioni siano le cose che cerco nei libri. Quando lo Scrittore si stacca un attimo dalla storia e riflette su un particolare che quasi per caso è fluito dalle sue dita.
Un racconto parte e ruota intorno a quello. Puo’ essere molto bello o insignificante.

Se poi sei davvero un Maestro, puoi scriverci un libro intero, ma non è cosi comune.

O almeno, io la penso così.

Buongiorno

Prima o poi, mai , bye bye?

Posted in Libri, Mondo, Vacanze with tags , , , on 4 aprile 2013 by jackilnero

In sogni come questo rimpiango di non parlare più lingue. Impazzirei.

Oggi penso molto a viaggi e vacanze. Non sono mai abbastanza, sigh …

PS: nel mio piccolo aggiungo questa libreria a Bassano del Grappa in cui ogni tanto passo qualche pomeriggio. Davvero molto bella e con l’atmosfera giusta!

lanoia

Posted in cultura, fumetti, Libri, Società, triste with tags , , , on 21 marzo 2013 by jackilnero

Ci stavo pensando da giorni, ed ecco, al solito c’è qualcuno che lo dice meglio, tipo Luca Sofri sul Post, parlando di fumetti artistici.

Non esiste più la noia, diciamo sempre, gli stimoli sono milioni, le cose da fare tantissime. Chi si sdraia sul letto a guardare le crepe sul soffitto? Ragazzini etiopi, forse, o nemmeno loro? Non lo so, e non so se le efficaci elaborazioni di Alessandro Baricco su come la conoscenza “superficiale” delle cose sia diventata ai nostri tempi la più adeguata ed estesa conoscenza delle cose, si attagli anche alla conoscenza di se stessi. Conoscere poco di molto può essere una grande ricchezza, ma conoscere poco di sé?

 

Poi c’è chi considera il fumetto una roba per bambini. Vabbè, poverini, dico io.

E non leggono. Gli italiani non leggono. E gli adolescenti non ne parliamo. E non possiamo migliorare, con queste premesse. Non lo dico io.

Cioè si , lo dico io ma non solo. Che tristi ombre , povera Italia, povera di santi (?), navigatori (?), poeti (?).

ancora su quello scribacchino di Delicato

Posted in Libri with tags , , , on 13 novembre 2012 by jackilnero

,Dato che “Nessuno lasci lo Spallanzani“, è un racconto breve, non posso superarlo con la recensione, indiragionpercui mi limito a quei punti, che mi sono segnato mentalmente,,,e dato che l’autore è un ossessionato, lascio un po di virgole che, magari, scorderò,

Dylan Dog.
Sarà che ne sono stato un lettore accanito per anni, meno accanito dopo i primi 121 numeri, moribondo per il resto e terminale col 300, non ho potuto evitare di pensare subito a numerose sceneggiature del famoso fumetto. La realtà che precipita in incubo, l’incredulità e poi l’adattamento sono un cocktail che considero potenzialmente geniale. La differenza si vede quando la storia la scrivevano due giganti come Sclavi o la Barbato, oppure tutto il resto della claque editoriale. Questa l’ha scritta Tamburino e onestamente la manderei in redazione Bonelli perchè qualcuno la apprezzerebbe sicuramente.

Shock,Splatter, Schifo, Humour
Ingredienti presenti anche in Roma,lato B qui si sceglie di cambiare le proporzioni, andando più sui primi. Ho apprezzato certe scene dolorose e altre voltastomaco, mi sono sempre chiesto se fossi malato con questo gusto dell’orrido ma crescendo ho visto che sono in buona compagnia. Non consiglierei la lettura a tutti, pensando tristemente che spesso il tutto viene declassato a letteratura di serie D.

Quindi?
Mi è piaciuto? Si, perchè è fresco, corto e sotto sotto gioca con un terrore mascherato dei nostri tempi (forse non solo nostri), che parte dalla paura del dentista da piccoli e giunge fino alle preghiere che senti fare a un ateo prima dell’anestesia. E scherzare sulla paure è pura saggezza.

Mi ha deluso?
Si e no.
No, per i motivi per cui mi è piaciuto, e soprattutto perchè non lo considero come “seconda opera dell’autore”… è un “di più”.
Si, perchè la ricchezza di Claudio non è solo scrivere bene, e nemmeno scrivere di cose interessanti. E’ la sua capacità di spaccarti dalle risate e poi darti un cazzotto allo stomaco con una tenerezza amara da lasciarti senza fiato, è soprattutto la sua capacità di cogliere quei piccolissimi particolari della vita e dei pensieri di tutti i giorni e farti sentire un bambino un po’ ebete che riscopre delle banalità con una luce nuova. Farti sentire meno solo e meno strano, in un mondo che davvero a volte sembra alieno.
E se mi dico che non poteva stare tutto in un breve racconto, penso a qualcuno dei post di Ciclofrenia.it e mi dico che non è vero.
Ma cazzo, alla fine poteva anche solo pensare a divertirsi scrivendo? Non lo so, ma mi immagino sia stato divertente scriverlo…

Alla fine l’ho letto in pochissimo tempo perchè ultimamente mi sento poco bene e sono spesso in bagno, mano male che mi coccola la mia nuova ragazza, Giulia

 
PS – superficialmente dimenticavo: progetto grafico (ahahah) , presentazioni, credits e quant’altro bellissimi!

Roma Lato B. un libro

Posted in blog, Libri, Shopping with tags , , , on 12 luglio 2012 by jackilnero

Guardando il comodino e scorrendo “la Montagna Incantata” , “lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” , “il Profumo”, “Siddharta” e Topolino l’occhio mi è caduto sull’insieme di pagine decisamente più meritevole di una mia considerazione, finito da poco. Si tratta di RomaLatoB, di Claudio Delicato. Ovviamente tutto ciò non è vero, tranne il fatto che ho finito il libro da poco ed è di Claudio Delicato. Non avrebbe retto il confronto con Topolino.

Ci sono periodi nella vita in cui per me leggere è faticoso e devo volerlo fare. Come per i vini da tavola o da degustazione, a seconda della concentrazione e del tempo a disposizione, ci sono libri “da sera”, da “pomeriggio”, “da tazza” , da “una volta a settimana”…
In questo periodo abbastanza intenso mi sono ficcato in diverse letture contemporaneamente, cosa che odio. E un pò per entusiasmo del libro nuovo un pò perchè mi mancava un libro del genere, qualunque genere sia, ho provato a trovargli uno spazio.
Semplice e scorrevole, paragrafi corti ed episodi … mi dispiace un pò ma lo classifico “da tazza”. Poi leggo di Elena. Eccribbio… è 5 minuti che sono sulle stesse righe e le rileggo e le rileggo … eppure sono parole semplici. Le leggo lentamente. Merda, non è “da tazza”, rischio la stitichezza e di non capire il libro! Lo lascio ad aspettarmi la sera. Dopo essere stato cacciato da letto per aver riso troppo forte, decido di dedicargli lo spazio principe della lettura, poco prima e un pò dopo cena. In realtà sarebbe stato la domenica mattina quando tutti sono a messa ma non ha fatto in tempo ad arrivarci.
Ma faccio un passo indietro.

Precisamente a quando ho aperto la prima pagina.
C’è una citazione. Non di un libro a caso di un autore a caso.
Del MIO Demian
sorrido, all’inizio del libro e mi fa un piacere incredibile, poi mi lascia una certa inquietudine… solo alla fine del libro ho capito che la citazione era semplicemente perfetta. E devo dire che onestamente che la mia pseudorecensione si potrebbe fermare qui, se avete intenzione di leggere il libro non serve andare avanti. Capirete. E mi ha fatto sorridere di nuovo, alla fine del libro. Un piccolo punto di immensità.

Poi leggo, leggo , legg … è già finito? In effetti come nel suo blog  si scorre via in maniera veloce, l’intreccio è (a mio modesto ed ignoranterrimo parere) veramente ben congegnato e avvincente. La trama chiama la fine in un unico respiro ma questo non significa che si possa leggere tutto di corsa. Ci sono momenti del libro in cui occorre necessariamente fermarsi per gustare a pieno quello che ci passa sotto gli occhi. Il libro ha un suo ritmo , lo ha sia nella scrittura che nella storia, e credo occorra allinearvisi. Sarebbe come mandare avanti i primi minuti di Shine On you Crazy Diamond perchè “c’è solo sto Waaaaaaaawwwaaaaaauauauaaaa .. della pianola ” (sic)  mentre altre persone hanno la pelle d’oca e potrebbero piangere su quelle note. Ecco perchè è un libro che può certamente essere letto col tasto FFWD, castrandolo e limitandolo a qualche strofa dei FooFighters buona per l’estate, oppure che può dare il piacere dell’amplesso di batteria di in-a-gadda-da-vida lasciandogli ogni battito che esige. Ok Elena, parlo sempre del pezzo di Elena. Che è anticipato da quello di Pietro. Che poi invece basta, per fortuna, perchè per quanto stupendi, anche i deliri di Hendrix non sono adatti ad ogni santo momento del giorno.
E dico “per fortuna” perchè in effetti all’inizio ho quasi temuto un continuo di richiami e metafore assolutamente generazionali, che che tra un pò di anni nessuno capirà e già oggi possono essere rivolte solo ad una certa parte di lettori. Ok lo ammetto, in certi momenti mi sono sentito già vecchio anche io. Questo probabilmente rischia di rendere RomaLatoB un libro di un certo momento, di un certo passato.

Cos’è il libro? il libro è .. è pulp direi ma è anche molto più italiano e quindi psicotico, a tratti triste. Ma fa ridere. Solo a volte. C’è musica, tantissima musica, film e … Oh cazzo, mentre scrivevo queste righe mi si è sparato in testa COS’E’ sto libro: questo libro è l’inizio di un Dostoièschi preso per il bavero da Tarantino accoltellato nel finale da Roccosiffredi. Si, mi suona decisamente perfetto per quello che ho provato leggendolo. E adesso basta se no l’autore se la ghigna troppo … cosa non mi è piaciuto ?
Non mi sono piaciute fino in fondo le caratterizzazioni dei personaggi … Pietro, Renato e soprattutto Carmelo sono semplicemente perfetti ai miei occhi per il ruolo che hanno. Veramente perfetti. Danilo è il più interessante, ma ad un certo punto ci ritroviamo completamente invischiati nelle sue seghe mentali che danno al libro il suo momento di respiro, forse voluto e necessario, ma che non mi ha convinto del tutto. Per il resto veramente bello, forse il più reale. E le donne. Due figure potenzialmente immense che ci fanno sorridere o scuotere la testa ma forse meritavano un maggior approfondimento psicologico. Che poi forse è solo curiosità mia di sapere cosa faceva Elena in camera sua, perchè era cosi dannatamente fuori portata, schiva… insomma, va bene irraggiungibile per i personaggi, ma cosi asettica anche per il lettore mi ha sconfortato. Ma forse anche questo era voluto.
Al contempo è un’immaturità del libro ma anche un ostacolo evitato alla lettura forsennata che ne consegue.

Ok e il primo è andato… le esperienze di vita dell’autore non si sono certo concluse qui ma il prossimo libro (che ci sarà, mi auguro) non potrà essere di nuovo una collezione Delicatamente raccontata di stronze e sfigati. Oddìo, ci sono autori che con i miserabili hanno fatto scuola/storia/carriera per carità… ma allora cosa dovrà esserci? Non lo so, non sono un critico, sono solo un lettore molto esigente.
Ma credo che se l’arte di scrivere debba avere certe caratteristiche, una di queste sia il saper infilare il romanzo nella vita oltre i necessariamentelimitati trascorsi e fantasmi dell’autore. E purtroppo per Claudio, dopo RomaLatoB ormai ci aspettiamo molto.

piccoli capricci

Posted in felice, Libri, Shopping with tags , on 19 giugno 2012 by jackilnero

Ordinato l’equivalente di una ventina di aperitivi in libri da Amazon… mi sento un pochino in colpa ma anche tanto tanto bimbo a natale @_@

Una volta persi un libro…

Posted in Libri, Vento ... on 21 aprile 2012 by jackilnero

…e ci rimasi malissimo.
Mi rodeva proprio. Era “No Logo” di Naomi Klein, con copertina rigida e costosissimo per le mie tasche di studente di economia, piene di curiosità per le scelte di questo mondo malato ma vuote di dindi.
Ero arrivato circa a metà, e mi stavo chiedendo se i libri possono cambiare il mondo. Questo libro era una bomba a orologeria in effetti e non si può negare che abbia contribuito ad alcuni eventi a livello globale.
E pensavo che Demian mi aveva cambiato, mi aveva fatto per primo apprezzare il Male. O meglio capire che Male non era, ed il Bene è altrettanto pericoloso. Pensavo che Siddartha mi ha permesso di avvicinarmi ancora di più spiritualmente al mio corpo. Pensavo che Momo mi ha insegnato quanto potere hanno i bambini. Pensavo che Russel mi ha convinto che non era sbagliato farsi domande sulla religione, è solo che bisogna avere il coraggio di farsele ed accettare le risposte.
Pensavo che i libri cambiano le persone se non il mondo. Però visto che il mondo può essere cambiato solo dalle persone, i libri possono cambiare il Mondo.

E cosi, tutto contento che il sacrificio degli alberi fosse più che ripagabile con la nostra buona volontà, scesi dal treno con un sorriso. Sorriso che si gelò mentre uscivo dalla stazione e guardavo il treno allontanarsi , realizzando che il mio bel libro stava continuando un viaggio verso Sud, da solo.

Non so quante volte ci ho ripensato in questi anni, ma sono tante. Poi ad un certo punto ha cominciato ad affiancarsi al rosichìo la bella sensazione che comunque qualcuno lo avrebbe raccolto. E stranamente il pensiero che questa persona possa essere stata cosi felice mi consola. E che magari il libro sia stato utile a cambiare un pò il mondo, da qualche parte, mi consola ancora di più.