Allenamento è anche caricarsi di tutto il fardello e andare dove si deve, anche e soprattutto quando non se ne ha minimamente voglia.
E ieri sera dopo la pessima giornata mi sono trovato sugli stretti banchettini per il seminario di Giapponese con il Maestro Murata.
Cosi come piuttosto che ripetere 99 volte a memoria una coreografia, un movimento, una tecnica è meglio eseguirla una volta, capita che le cose le capiamo meglio se le sentiamo appena sotto la pelle, più vicino al cuore che non alle orecchie.
Con tutta la mia delusione e la sensazione di incapacità di poter cambiare alcune cose, mi sono trovato immerso in un mondo sempiterno, tra il 1300 ed il duemila, in cui le cose non venivano giudicate in bianco e nella scala di quanto il nero si discosta dal bianco, ma nella loro totalità della scala dei grigi.
Dire Yin e Yang ormai è abusato e banalizzato ma la delicatezza con cui il Maestro ci ha raccontato rituali e intenzioni, le percezioni differenti …è stata quasi commovente.
Pur nella mia ignoranza e fossa di pregiudizi non posso che ammirare sempre di più alcuni aspetti di questo popolo estremamente saggio e controverso. Ma credo che alla fine il loro sia solo un metodo, probabilmente molto in risonanza con il mio Io, di indicare la Via. E su questa devo cercare di camminare.
sono sereno. E comincia il giorno.